Diagnostica proctologica

Presso il servizio di diagnostica proctologica di UPMC Salvator Mundi International Hospital è possibile effettuare le seguenti procedure diagnostiche:

    • Anoscopia: è un esame endoscopico che consiste nell’ introduzione, attraverso il canale anale, di un piccolo cilindro di plastica trasparente monouso, il quale permette la visione del canale ano-rettale. L’esame non è doloroso, è generalmente poco fastidioso in quanto il diametro dell’anoscopio ha misure particolarmente ridotte e viene opportunamente lubrificato dall’operatore prima di procedere con l’inserimento. L’anoscopio, infatti, a differenza di altri esami diagnostici usati nel campo del trattamento delle emorroidi, è lo strumento meno invasivo in quanto ha la finalità di visionare soltanto il canale anale, ovvero quello più direttamente raggiungibile dall’esterno.
    • La durata dell’esame è anch’essa molto breve ovvero di pochi minuti.Questa tipologia di esame è molto importante ai fini diagnostici nel campo della Proctologia in quanto permette allo specialista di evidenziare la presenza di eventuali patologie anorettali, tra cui le emorroidi, le ragadi anali ed altre patologie che provocano sanguinamento rettale, compreso il cancro del retto inferiore e dell’ano.
    • Colonscopia: significa “guardare nel colon”. Questo esame permette di osservare dall’interno la parte inferiore del tubo digerente costituita da retto, sigma, colon e, quando indicato, ileo terminale. La colonscopia viene eseguita dal medico, in collaborazione con l’infermiere, introducendo, attraverso il canale anale in modo progressivo e delicato, un sottile strumento flessibile di lunghezza variabile che contiene una piccola telecamera ed uno o più canali operativi; attraverso questi canali è possibile introdurre o aspirare gas o liquidi e strumenti vari, quali ad esempio, pinze da biopsie, aghi, strumenti per il recupero di polipi.
    • L’esecuzione della Colonscopia è suddivisa in diversi step. In primo luogo al paziente, dopo un attento colloquio conoscitivo con il medico, viene richiesto di sdraiarsi su di un lettino, generalmente sul fianco sinistro. In questa posizione, l’operatore provvederà ad individuare un accesso venoso per la somministrazione della sedazione e, contemporaneamente, verranno analizzati i parametri vitali del paziente quali pressione arteriosa, frequenza cardiaca, ossigenazione del sangue ecc.Nella fase successiva, quando il paziente sarà del tutto addormentato, il medico procederà ad inserire in modo delicato l’endoscopio nell’ano guidandolo dapprima attraverso il retto e successivamente verso il colon. L’intestino, inoltre, verrà gonfiato con anidride carbonica per permettere di visionarlo al meglio. La Colonscopia consente di esplorare in modo particolarmente approfondito ed indolore la situazione della mucosa gastrica e di eseguire una o più biopsie per permettere un accurato approfondimento diagnostico. La durata complessiva dell’esplorazione è indicativamente di 20 minuti nel corso dei quali potrà essere necessario far spostare il paziente per permettere un migliore spostamento dell’endoscopio da parte dell’operatore. L’esito della Colonscopia sarà consegnato subito dopo la fine dell’esame endoscopico, generalmente corredato di foto digitali.
    • Rettoscopia non invasiva: la Rettoscopia è un esame endoscopico che permette di osservare direttamente il canale rettale, ovvero la parte superiore dell’ano. Viene eseguita dal medico in collaborazione con l’infermiere introducendo, attraverso il canale anale, in modo progressivo e delicato, un sottile strumento flessibile di lunghezza variabile chiamato Rettoscopio che contiene una piccola telecamera ed uno o più canali operativi; attraverso questi canali sarà possibile introdurre o aspirare gas o liquidi e strumenti vari, quali ad esempio, pinze da biopsie o aghi. La rettoscopia, dunque, oltre ad essere un esame diagnostico è anche operativo, permette cioè di eseguire prelievi di tessuti, asportazioni ed altro. La rettoscopia eseguita con sedazione risulta essere un esame totalmente non invasivo, privo di particolari rischi e della durata di pochi minuti. Nel corso dell’esame il paziente non avrà particolari problematiche. L’esame viene eseguito personalmente da un nostro esperto Chirurgo Proctologo. Contestualmente all’esame endoscopico potrà essere richiesta anche una valutazione specialistica.  Il referto della Rettoscopia sarà consegnato subito dopo la fine dell’esame endoscopico, generalmente corredato di foto digitali.
    • L’esecuzione della Rettoscopia è suddivisa in diversi step. In primo luogo al paziente, dopo un attento colloquio conoscitivo con il medico, viene richiesto di sdraiarsi sul lettino, generalmente sul fianco sinistro. Nella fase successiva, il medico procederà ad inserire in modo delicato il Rettoscopio nell’ano guidandolo quindi verso il canale Rettale. La Rettoscopia consente al medico di esplorare in modo particolarmente approfondito la parete del canale rettale e di eseguire una o più biopsie per permettere un accurato approfondimento diagnostico.
    • Rettoscopia – Proctoscopia: la proctoscopia è una metodica diagnostica rivolta all’osservazione endoscopica del canale anale (anoscopia) e di quello rettale (rettoscopia). Per tale scopo viene utilizzato uno strumento, noto come rettoscopio o proctoscopio, introdotto previa lubrificazione attraverso l’apertura anale; si tratta essenzialmente di un tubo metallico dotato di un supporto all’apice e di un’eventuale lente di ingrandimento per osservare al meglio la regione esaminata. Uno strumento simile, ma di lunghezza inferiore, viene utilizzato per lo studio del solo canale anale (anoscopia).
    • Per permettere un’adeguata visualizzazione delle pareti rettali durante la proctoscopia, è necessario che queste siano adeguatamente pulite. Per questo motivo vengono consegnate al paziente delle precise istruzioni da seguire affinché l’esame avvenga in maniera idonea. Per agevolare l’esame delle pareti del retto, si inizia con l’esplorazione rettale; al paziente viene chiesto di assumere una posizione genu-pettorale oppure la posizione laterale sinistra. Nonostante si tratti di una posizione imbarazzante è importante che venga mantenuta cercando di rimanere immobili. L’inserimento del proctoscopio è preceduto dall’esame visivo dell’apertura anale e dall’esplorazione manuale dell’ano e del retto. Terminato questo esame, viene quindi introdotto delicatamente il rettoscopio previa accurata lubrificazione. Dopo aver raggiunto la profondità desiderata ed aver tolto l’otturatore, lo strumento viene fatto fuoriuscire lentamente e con delicatezza, effettuando dei movimenti circolari, per avere una visione diretta delle pareti rettali ed anali. Se necessario, all’interno del canale centrale possono essere inseriti altri strumenti, allo scopo di prelevare un piccolo campione tissutale (biopsia) da esaminare successivamente in laboratorio. Spesso viene inoltre insufflata dell’aria per distendere le pareti del retto e renderle più facilmente esplorabili. L’operazione non è normalmente dolorosa, al più fastidiosa; tuttavia in determinate condizioni l’esame viene eseguito in anestesia locale. Numerose sono le patologie obiettivabili tramite proctoscopia, che trova indicazione diagnostica in presenza di sanguinamenti rettali, emorroidi, polipi anali o rettali, carcinoma del canale anale o del retto, fistole anali, ferite e traumi di questa regione. La rettoscopia ha anche delle potenziali applicazioni terapeutiche, rivolte soprattutto alla resezione di polipi o tumori ed alla cura delle emorroidi. I risultati della proctoscopia sono disponibili all’istante, ma in caso di biopsie il referto viene consegnato dopo alcuni giorni. Oggi, la procedura tradizionale appena illustrata sta lentamente andando in disuso a favore della cosiddetta videoproctoscopia digitale, nella quale l’ausilio di una microtelecamera permette di visualizzare immagini ingrandite sull’apposito schermo e registrarle su supporto magnetico, con possibilità di visionarle a diversa velocità e confrontarle con i risultati dei futuri o precedenti esami rettoscopici.

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