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    • 07 GIU 22
    Chirurgia della mano. Intervista al dott. Alessandro Piperno.

    Chirurgia della mano. Intervista al dott. Alessandro Piperno.

    Numerose e di diversa natura sono le problematiche che possono interessare la mano, la cui funzionalità è di grandissima importanza nella vita personale e relazionale di ognuno. Dai traumi alle patologie malformative congenite o cronico-degenerative, a fare la differenza è sapere come e quando intervenire nel momento giusto, per mantenere al meglio l’efficienza di un organo complesso come quello della mano. Ne parliamo con uno dei nostri ortopedici, il dott. Alessandro Piperno, esperto nella chirurgia della mano e microchirurgia.

    Dott. Alessandro Piperno, specialista in Ortopedia e Traumatologia

    Dott. Piperno, quali sono le problematiche più frequenti per cui i pazienti si rivolgono a lei?

    Le cause più frequenti sono riconducibili ad eventi traumatici oppure a patologie degenerative. Per quanto riguarda la traumatologia, in particolare, si verificano spesso casi di schiacciamento, ferite da taglio o lacerocontuse e contusioni. Nell’ambito delle patologie degenerative, invece, la principale è l’artrosi, primaria o post traumatica. Una delle più ricorrenti è la rizoartrosi che, di solito, si manifesta in età più avanzata ma anche giovanile.

    Quali pazienti vengono interessati maggiormente dalle patologie della mano? Uomini o donne, in quale fascia d’età?

    I più colpiti da patologie traumatiche sono i giovani, attivi ed in particolare sportivi, sia a livello amatoriale che professionistico, ed ogni sport ha una lesione traumatica tipica associata.
    Ad esempio, chi pratica crossfit o padel, può essere particolarmente soggetto a lesioni legamentose e dei legamenti del carpo o della fibrocartilagine triangolare, mentre, invece, chi pratica sport da contatto, come pugilato, o prepugilistica, e rugby può incorrere più frequentemente in fratture, lussazioni, sublussazioni o lesioni della placca volare.
    Le patologie traumatiche, naturalmente, possono coinvolgere anche gli anziani, soprattutto se associate ad osteoporosi, causa di fragilità delle ossa.
    Le più colpite dalle patologie degenerative artrosiche sono invece le donne, in particolar modo nella fascia d’età che corrisponde alla perimenopausa o post menopausa.

    Si possono individuare dei campanelli d’allarme?

    Uno dei principali campanelli d’allarme per le patologie traumatiche della mano è la presenza di dolori ingravescenti che non migliorano né con il riposo né con l’assunzione di antidolorifici.
    Per quanto riguarda le patologie neuropatiche, come ad esempio la sindrome del tunnel carpale, che tra l’altro rappresenta una delle problematiche più frequenti, i sintomi da tenere in considerazione sono il formicolio alle mani e la diminuita o alterata sensibilità.

    Dott. Piperno, quali sono le problematiche più comuni per le quali si dimostra necessario l’intervento chirurgico?

    • Fratture scomposte (in questo caso l’indicazione è assoluta)
    • Lesioni nervose o tendinee, quadri di artrosi grave, resistenti al trattamento conservativo
    • Neuropatie gravi, riconoscibili per i suoi sintomi, tra cui l’alterata sensibilità e la riduzione di forza

     

    Ed in quali casi è consigliata la microchirurgia? Quali i vantaggi?

    La microchirurgia rappresenta un’importante risorsa per il trattamento chirurgico della mano. Permette di trattare mininvasivamente lesioni di strutture molto piccole. Lo svolgimento della microchirurgia necessita di una formazione specifica e strumenti e strutture adeguate.

    La microchirurgia ha portato dei vantaggi assoluti per quanto riguarda la chirurgia della mano: in primis la possibilità di riparare in maniera precisa ed accurata, e quindi con un esito post operatorio migliore, strutture estremamente piccole ed anche molto delicate come nervi digitali, porzioni distali di nervi digitali o arterie digitali. Il tutto con accessi meno invasivi e con tempi di recupero più rapidi, proprio in virtù del fatto che la riparazione della struttura può essere molto più accurata, grazie ad uno strumentario dedicato e mezzi di sintesi o di sutura estremamente più piccoli, meno invasivi e quindi meglio tollerati dal paziente.