• Screening oncologico >  Screening per il tumore colon-retto

    In Italia nel 2017 sono stati stimati 53.000 nuovi casi di tumore al colon-retto, il più frequente sia per gli uomini che per le donne, in tutte le Regioni italiane e la neoplasia che uccide di più.

    L’indagine per la diagnosi precoce del cancro al colon-retto può includere diverse tipologie di esami, ma lo screening di scelta, consigliato dagli esperti, resta la colonscopia. La maggior parte delle neoplasie del colon-retto deriva dalla trasformazione di polipi, lesioni pre-cancerose costituite da escrescenze della mucosa intestinale. Questo esame endoscopico permette, non solo di individuarne la presenza, ma anche di procedere alla loro asportazione mediante piccole pinze endoscopiche.

    Le linee guida dell’American Cancer Society raccomandano:

      • >50 anni e basso rischio: per coloro che non hanno sintomi, storie personali o familiari di tumore al colon, polipi pre-cancerosi o malattie infiammatorie dell’intestino (colite ulcerosa, morbo di Crohn) si consigliano esami di screening ogni 10 anni.
      • Rischio maggiore: per coloro che hanno avuto un caso di familiarità determinato da storie personali e/o familiari di cancro del colon-retto, polipi pre-cancerosi, malattie infiammatorie dell’intestino, poliposi adenomatosa familiare, sindrome di Lynch si consigliano esami di screening con maggiore frequenza anche se <50 anni.

    Il programma di screening UPMC Salvator Mundi International Hospital per il tumore al colon-retto

    Il programma di screening per il tumore al colon-retto di UPMC Salvator Mundi International Hospital prevede le seguenti fasi:

      • Il Patient Navigator effettua un’approfondita valutazione del rischio del paziente, durante un primo colloquio in cui viene analizzata la storia clinica e familiare, vengono discussi eventuali sintomi o problematiche riscontrate (anamnesi)
      • Il paziente viene sottoposto ad una colonscopia. I risultati vengono consegnati entro 2 giorni lavorativi
      • Se il risultato dell’esame endoscopico è negativo, viene consigliato al paziente un follow up
      • Se l’esame mostra una lesione, considerata sospetta, viene eseguita una biopsia. Dopo la consegna dei risultati (circa 7 giorni lavorativi), vengono fornite le raccomandazioni per i passi successivi
      • Se viene diagnosticata una neoplasia, il paziente viene indirizzato al medico oncologo che esegue una valutazione generale della situazione e elabora un piano di cura personalizzato condiviso con tutti gli specialisti coinvolti.